venerdì 30 dicembre 2011

Ti auguro di accogliere l'anno nuovo con tutti i tuoi sogni e le cose belle che ti hanno accompagnato fino ad oggi, e di aprire il tuo cuore a tutte quelle che verranno e che sapranno renderti felice. Auguri di buon anno di cuore.
Solo negli angoli nel buio della mia anima trovo la luce per il mio respiro... l'assaporo solo io, e assaporandola in silenzio, il silenzio mi svela i frammenti della mia anima... e solo imparando ad assaporarla e conoscendola riesco a conoscere me... a svelare Me. Null'altro che questo, mi assaporo, mi svelo, mi conosco come sono, per riuscire ad assaporare il conoscere nella vita e farmi riconoscere dentro essa.


-- Alma Gjini

LA TESTA NELLA SABBIA



Coscienze cieche e sorde
imprigionate in ragnatele
intessute d'acciaio ed egoismo,
non più capaci di scorgere la luce
e indifferenti alle tristezze altrui.

Strappate l'amara benda
e liberatevi dai gorghi
che come deformi mani
v’ inchiodano
sul fondo del vostro nulla.

Sorgete dal profondo limbo,
non aspettate oltre,
urlate la vostra rabbia
aprite gli occhi vuoti
piangete del dolore intorno…

E tornate a respirare amore!

(cactus)

giovedì 29 dicembre 2011

LETTERINA A GESU' BAMBINO



Letterina a Gesu Bambino.
Caro Gesu Bambino, tra poco sarà Natale e non so perchè ma sento che questo sarà un Natale diverso.
Gesù Gambino non so che cosa sta succedendo: io sono ancora piccolo e a me le cose brutte non le dicono ma, mi accorgo quando i miei genitori sono tristi.
Mamma e papa spesso litigano da un po’ di tempo, non lo avevano mai fatto! Prima papa si alzava presto la mattina e molte volte mi accompagnava a scuola, ora invece, dorme fino a tardi ed è sempre nervoso, arrabbiato. Mamma quando tornava dalla spesa aveva sempre una sorpresa per me ed ora non mi compra più niente da tempo. Anche il mangiare è cambiato. Papà ha detto che non andremo sulla neve come gli altri anni e che ha paura che qualcuno ci porti via la casa. Gesù Bambino, se questo Natale non mi puoi portare doni non importa, ne ho molti ancora degli anni scorsi, ma per favore, quando passerai da qui ti potrai fermare alcuni minuti? Vorrei poterti parlare un po’, chiederti perchè sta succedendo tutto questo. Vorrei che tu parlassi ai miei genitori e li tranquillizzassi. So che loro si preoccupano per me e il vederli cosi mi intristisce. Loro vorrebbero che io fossi felice ed io vorrei che lo fossero loro.
Passerai? Me lo prometti?
Ti aspetto…………!!
ALFRED

venerdì 23 dicembre 2011

BUONANOTTE

buonanotte a tutti i bambini,

sia ai buoni che ai birichini,

sia ai frettolosi ,e ai tanti golosi,

sia ai magri che ai robustelli,

sia ai bambini tutti annoiati,

che ai tanti disordinati,

sia ai bambini di tutte le età,

che un raggio di sole per tutti ci sara'.
ALFRED

mercoledì 21 dicembre 2011

POESIA DIALETTALE SENZA TITOLO

riccardo2.co: Ciente parole nun fanno nu discurso,
a vote stanno là, senza trase fora e chisto core,
nun saccattano co n’aggettivo, na virgulella,
e fa cumpagnia.
Nata vota so parole forte, ca si e dice na vota,
nisciuno i pote scurdà.
Cierte matine m’esciono i parole, ca addorano
o gusto do o caffè e Napule,
chille ca m’esciono,a notte, sono i chiu
doce pecche marricuordano l’ammore mio,
l’amici, e tutte a vita mia.
Ma e parole chiu vollente so chelle, e quanno pienso a te
so chille paorle che quanno te veco, non saccio dì,
nun te saccio accarezza co sti parolle mie,
sti parolle l’aggia penzate pe nu iuorne,
quanno me si venuta a mente tu,
me le so scritte, preparate, l’aggia pienzate,
ca potissero fa piacere a tè.
Buone feste amica mia.
Mierte scrivo nun o saccio che mi piglia,
caggia a fa, mò nun vogliu chiù parlà.

2012


Sei entrato piano, piano
titubante ,
sembravi quasi impaurito

in mezzo a tutti quei botti.

Ti sei tolto il cappotto
hai fatto un inchino
come un vecchio damerino.

M’ hai guardato e m’ hai chiesto
“che vogliamo fare?”
Non t’ ho risposto subito
prima ti dovevo studiare.

Dovevo capire di che pasta sei fatto
vorrei sapere
se anche tu farai il matto,
come l’anno che se ne è appena andato,
a lui ho già dato l’ultimo saluto.

Se mi prometti
che non mi darai preoccupazioni,
potrei provare ha volerti bene,
e se mi risolverai un po’ di guai
potrei non dimenticarti mai,
se poi mi ridarai l’amore,
io ti donerò il mio cuore.

Ma attento a te
non fare il furbo

non mi ingannare,
altrimenti ti mando a quel paese
e in men che non si dica

con tè la faccio finita.

Perché ora sono stanco
di stare ad aspettare
che arrivi l’anno giusto
per ritornare a campare.

Riccardo2.co

lunedì 19 dicembre 2011

FALENA


Vorrei trasformarmi in falena questa notte,
una falena bianca che volteggiando attorno al lume,
scende ad accarezzare, con le ali,
l’ombra dei tuoi capelli sciolti.

Vorrei diventare lo zampillo di una fontana,
acqua fresca della sorgente dell’amore,
per placare la sete di quando cala la luna
tra le lenzuola di seta e il nostro calore.

Vorrei diventare suono di un violino,
che suona note intonate, e, nella notte
accarezzarti con il pensiero, accendendoti
di desiderio, creando con te un concerto dei sospiri.

Vorrei essere onda di mare
per cullarti avanti e indietro, come una barca al molo,
dondolata dalla passione che s’infrange e schiuma
mentre tu riposi tra le mie braccia, amore.
“troppe cose io vorrei”

Autore:riccardo2.co:

martedì 6 dicembre 2011

GUERRA

Sempre più affamato il nefasto leviatano
consuma le sue orge di sangue.
Piange la terra d’Africa, lacrime vermiglie.
Giovani, innocenti muoiono,

giovani assassini uccidono,
uccidono per patria, onore, fede,
ma pur sempre uccidono.
Ancora guerra,
i Potenti, assassini colpevoli,
comandano,discutono, trattano
ma uccidono.
Il loro leviatano interiore
non è mai sazio
RICCARDO

domenica 4 dicembre 2011

SANTA BARBARA


La vita

Nacque nel III secolo d.C. in Asia Minore, in quella che è l'attuale ?zmit, porto della Turchia, a quei tempi Nicomedia, per poi trasferirsi a Scandriglia, in provincia di Rieti.

La leggenda vuole che suo padre Dioscuro, di religione pagana, l'avesse rinchiusa in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti. Inoltre, per evitare che utilizzasse le terme pubbliche, egli gliene fece costruire di private. Barbara, vedendo che nel progetto vi erano solamente due finestre, ordinò ai costruttori di aggiungerne una terza, con l'intenzione di richiamare il concetto di Trinità. Quando il padre vide la modifica alla costruzione intuì che la figlia poteva esser diventata cristiana.

La madre di Barbara aveva già abbracciato segretamente la religione cristiana, finendo col rivelare il suo segreto alla figlia. Questa, dopo aver sentito alcune delle preghiere, percepì Gesù all'interno del suo cuore e diventò così cristiana; coinvolse nella sua nuova passione anche la sua amica Giuliana, convincendola a convertirsi e a pregare insieme a lei.

Il padre decise allora di denunciare sua figlia al magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condannò alla decapitazione prescrivendo che la sentenza venisse eseguita proprio dal genitore dopo due giorni di feroci torture. Queste iniziarono con una flagellazione con verghe, che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone e per questo motivo spesso nella sua iconografia la santa è raffigurata tenendo in mano delle lunghe piume, quindi venne torturata col fuoco ed ebbe le mammelle tagliate e quindi decapitata. Era il 4 dicembre dell'anno 306. Secondo la leggenda, Dioscuro procedette all'esecuzione, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato come punizione divina per il suo gesto. Con lei soffrì lo stesso martirio anche Giuliana.
MIMMA