lunedì 25 gennaio 2010
mercoledì 13 gennaio 2010
IL TRAM
iI tram delle 5
è silenzioso,
sul tram delle 5 sono tutti seduti,
sul tram delle 5 nessuno saluta,
al tram delle 5 non serve far segno, ferma da solo,
sul tram delle 5 non ci sono SIGNORI,
il tram delle 5 sembra un dormitorio,
guardo quei volti assonnati,
minuti di sonno rubati al tempo di un viaggio,
baveri alzati fino a coprire la nuca illusi che siano ancore le coltri del letto,
corpi abbandonati su scivolosi sedili di plastica,
il sussulto di uno scambio sembra risvegliare il dormitorio,
per metà tragitto nessuno scende, dalla porta non entra il freddo.
Qualcuno buca con la mano l’alito che s’è posato sui vetri
e rende quella carrozza un luogo ovattato.
Si guarda attorno: ha perso il senso del tempo assorto nei suoi pensieri.
Qualcuno è arrivato. Il conducente dovrà aprire la porta.
Una sferzata di gelo ti avvisa che sei prossimo alla meta.
Ti lasci scivolare ancora un pochino sullo scomodo sedile
per rubare ancora un minuto di vita tua.
Poi sai che in fabbrica non sarà piu tua .
Ti alzi intorpidito la prossima fermata sarai arrivato.
E’ buio, la notte è fatta per dormire ma tu devi portare il pane a casa.
Ecco ora da questo momento non sei piu tuo, non sei più un uomo.
Da questo momento devi produrre.
Da questo momento per dieci ore sei Suo.
Questa sera , quando sarà nuovamente buio, potrai tornare a casa,
FORSE.
ALFRED
è silenzioso,
sul tram delle 5 sono tutti seduti,
sul tram delle 5 nessuno saluta,
al tram delle 5 non serve far segno, ferma da solo,
sul tram delle 5 non ci sono SIGNORI,
il tram delle 5 sembra un dormitorio,
guardo quei volti assonnati,
minuti di sonno rubati al tempo di un viaggio,
baveri alzati fino a coprire la nuca illusi che siano ancore le coltri del letto,
corpi abbandonati su scivolosi sedili di plastica,
il sussulto di uno scambio sembra risvegliare il dormitorio,
per metà tragitto nessuno scende, dalla porta non entra il freddo.
Qualcuno buca con la mano l’alito che s’è posato sui vetri
e rende quella carrozza un luogo ovattato.
Si guarda attorno: ha perso il senso del tempo assorto nei suoi pensieri.
Qualcuno è arrivato. Il conducente dovrà aprire la porta.
Una sferzata di gelo ti avvisa che sei prossimo alla meta.
Ti lasci scivolare ancora un pochino sullo scomodo sedile
per rubare ancora un minuto di vita tua.
Poi sai che in fabbrica non sarà piu tua .
Ti alzi intorpidito la prossima fermata sarai arrivato.
E’ buio, la notte è fatta per dormire ma tu devi portare il pane a casa.
Ecco ora da questo momento non sei piu tuo, non sei più un uomo.
Da questo momento devi produrre.
Da questo momento per dieci ore sei Suo.
Questa sera , quando sarà nuovamente buio, potrai tornare a casa,
FORSE.
ALFRED
SOLI E NON SAPERE
Soli e non sapere
Pensare di essere soli ecco che ci sentiamo tristi : quante cose si rimpiangono ,quanti ricordi ci fanno soffrire, anche quelli più teneri,poi se guardiamo bene quanto l’abbiamo agognata nei momenti di discussione,(se fossi sola ) quante volte abbiamo detto questa parola, poi quando si avvera ecco che non ci fa più piacere esserlo, “soli”………. pensiamo non l’abbiamo scelto noi…….ci sentiamo costretti in una situazione non nostra, invece analizzando la situazione, ci accorgiamo che il lamento tante volte ci fa compagnia, compagno di tante serate.. Dai ascoltiamo il nostro cuore scopriamo così che siamo in compagnia, il nostro io e qui parliamoci, sentiremo le risposte, sono sempre cose giuste, solo che alle volte non riusciamo a dare attenzione a questo, perdendoci in cose malinconiche.
ROBERTADEGLIANGELI
Pensare di essere soli ecco che ci sentiamo tristi : quante cose si rimpiangono ,quanti ricordi ci fanno soffrire, anche quelli più teneri,poi se guardiamo bene quanto l’abbiamo agognata nei momenti di discussione,(se fossi sola ) quante volte abbiamo detto questa parola, poi quando si avvera ecco che non ci fa più piacere esserlo, “soli”………. pensiamo non l’abbiamo scelto noi…….ci sentiamo costretti in una situazione non nostra, invece analizzando la situazione, ci accorgiamo che il lamento tante volte ci fa compagnia, compagno di tante serate.. Dai ascoltiamo il nostro cuore scopriamo così che siamo in compagnia, il nostro io e qui parliamoci, sentiremo le risposte, sono sempre cose giuste, solo che alle volte non riusciamo a dare attenzione a questo, perdendoci in cose malinconiche.
ROBERTADEGLIANGELI
martedì 12 gennaio 2010
Due fiori in estate
All'improvviso due fiori sono nati
piccoli fragili fiori d'estate,
la terra vi ha nutriti e amati,
ma solo io vi ho coccolati.
Piccoli fiori ormai cresciuti,
belli come la primavera,
due nomi vi ho dato
che nel mio cuore o rinchiuso.
Uno e rosa l'altro e ciclamino
non viola o pansè
ma forse e meglio il( non ti scordar di me.)
dedicata a fabio e vittoria
piccoli fragili fiori d'estate,
la terra vi ha nutriti e amati,
ma solo io vi ho coccolati.
Piccoli fiori ormai cresciuti,
belli come la primavera,
due nomi vi ho dato
che nel mio cuore o rinchiuso.
Uno e rosa l'altro e ciclamino
non viola o pansè
ma forse e meglio il( non ti scordar di me.)
dedicata a fabio e vittoria
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