mercoledì 10 marzo 2010
L'AQUILA
Alzando gli occhi in cielo cerco il mio raggio di sole,
le nuvole lo ricoprono quasi del tutto,
tu a gomitate ti fai spazio tra di loro, ma non riesci a passare.
Alzo gli occhi in cielo, vedo un'aquila che sorvola i monti innevati,
i suoi occhi scrutano nel mio cuore, dal suo becco escono acuti stritolii
che coprono la vallata.
Ti chiamo, tu non senti la mia voce,
l'aquila sembra beffeggiarsi di me.
Continuo a urlare il tuo nome e lei più forte urla,e mio...e solo mio.
Ho raggio di sole non nasconderti fatti vedere...
se tu scompari io ne morirò...
L'aquila diventa sempre più grande, sempre più forte.
Non ho la forza di lottare contro di lei, mi abbandono in un pianto disperato
le mie lacrime diventano fiume in piena,
l'aquila mi urla,da quelle lacrime di disseterò.
tu raggio di sole scompari del tutto e l'aquila mi urla,
"scordati quel raggio di sole, mai te lo darò
perchè nel mio cuore lo rinchiuderò.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ogni Donna è libera di innamorarsi; non esistono divieti o regole da seguire.Questo assioma e' valido anche per l'Uomo. Come si è travolti da un sisma sentimentale senza volontarietà, così senza volere ci si disamora, solo che a volte il senso di colpa sovrasta l'anima e non dovrebbe essere così. Accade che lo slancio del cuore non è sublime, e la malinconia consegue lo sconforto. La poesia e' aspra e forte, soprattutto cola di rimpianto. Enzo
RispondiElimina