sabato 20 novembre 2010
BUONGIORNO AMICI INIZIAMO LA SANTA DOMENICA CON UN PENSIERO DI PINO
Prima lettera di San Paolo apostolo a Timoteo (capitolo 1, versetti 1-11)
1
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 2a Timòteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
3Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Èfeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse 4e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. 5Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure.
8Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente; 9sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 10i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, 11secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato.
Commento di Pino Vangone
grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro: il maggior augurio per l'uomo è il possedere la grazia di Dio, cioè possedere lo stesso Spirito che anima il suo creatore, che è la Forza che sin dall'eternità, fluttua e risiede nel Padre e nel Figlio e da essi promana a comunicare la pienezza dell'Amore patrimonio esclusivo della stessa Essenza divina. Tale Grazia, accettata dal cristiano, spinge alla conoscenza della persona di Gesù che ti parla del Dio Padre e genera, tra l'altro, la misericordia e la pace di Dio sentimenti ed atmosfere che albergano nella famiglia di Dio della quale il cristiano è parte.
Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera: quanto è difficile la correzione fraterna!, già il rimprovero ed il richiamo in via ordinaria è una questione complicata e difficile, ma quando poi tocca problemi di fede diventa assai delicata, quindi veramente deve sgorgare da, un cuore puro. una buona coscienza e una fede salda, deve trasparire insomma, la massima umiltà per non far sorgere un risentimento nell'ascoltatore che deve avvertire quindi nel fratello tutto l'amore ed il desiderio di riportarlo in sintonia con lo Spirito che prontamente completerà l'opera.
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