sabato 11 giugno 2011
IL FIUME
Dalla roccia ferita
nasce,
timido e incerto scende,
rifiuta il controllo.
Scroscia, spruzza, s'impozza.
Lambisce una flora mutante
e genera vita.
A valle si cheta,
dilaga, dimagra, tracima.
Porta con sè speranze e lavoro
ma nasconde una forza maligna
rea di molteplici lutti.
Sfinito si consegna al mare
perdendosi nell'onda salmastra
come un malato che abiura la lotta.
Saranno i vapori a formare le nubi
e altre acque scenderanno al piano.
Scritta da Ugo Paolelli
inviata da Giuseppe Fiore alias Trastevere
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