sabato 2 luglio 2011
SERENA DOMENICA
Dalla seconda lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo (capitolo 1°, 1-11)
1
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, per annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù, 2al diletto figlio Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.
3Ringrazio Dio, che io servo con coscienza pura come i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, notte e giorno; 4mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. 5Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora, ne sono certo, anche in te.
6Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. 7Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. 8Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. 9Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, 10ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo, 11del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro.
Commento di Pino Vangone:
per annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù : il principale compito degli inviati ma anche di tutti i cristiani è annunciare agli altri, come una esigenza propria di condivisione di una bella notizia, le cose dette e fatte da Gesù, che in sostanza, con la propria morte e risurrezione, ha offerto all'uomo di entrare in intimità con la Sua persona, in particolar modo a quelli che hanno lasciato spazio alla forza dello Spirito di agire in loro. In effetti è proprio questa la promessa: vivere in Cristo Gesù una vita che non include più la morte, ormai sconfitta, ed una vita che dura per sempre nella condivisione della stessa vita di Gesù che attraverso la stessa forza dello Spirito vive in Dio Padre sorgente inesauribile di ogni bene.
la Fede: esprime la capacità dell'uomo: di riconoscere Gesù vero uomo e vero Dio figlio del Padre, di affidare a Lui, unico mediatore tra noi e Dio, la nostra pochezza di vita in modo che Lui ci possa indicare la strada per ampliare la nostra capacità di accogliere le ricchezze che il Padre dona e che per nostra limitatezza non vediamo, non comprendiamo e non accogliamo;
Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro: il cristiano, -circondato da un mondo proteso a favorire: il materialismo, il tecnicismo, l'efficienza, il vantaggio economico, il risultato immediato a tutti i costi-, potrebbe patire anche la vergogna di presentare valori che non hanno un riscontro visibile ed immediato e che non sembrano avvantaggiare l'uomo nel vivere pratico, ma a ciò soccorre lo Spirito che aiuta sia l'annunciatore, che rende testimonianza al Signore, che l'ascoltatore e ad entrambi fa sentire nel profondo la concretezza della proposta e della promessa ed addirittura offre, nel percorso, dei riscontri giocosi che ne rafforzano la fede.
Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere: un'altra tentazione sempre viva e presente nel cristiano, che falsamente lo riempie di orgoglio, è quella di pensare non alla gratuità della chiamata stabilita in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma un ingresso nel regno, legato ad un proprio merito comportamentale pregresso, cioè il Signore ha chiamato me per la mia bravura e capacità.
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