mercoledì 21 dicembre 2011

2012


Sei entrato piano, piano
titubante ,
sembravi quasi impaurito

in mezzo a tutti quei botti.

Ti sei tolto il cappotto
hai fatto un inchino
come un vecchio damerino.

M’ hai guardato e m’ hai chiesto
“che vogliamo fare?”
Non t’ ho risposto subito
prima ti dovevo studiare.

Dovevo capire di che pasta sei fatto
vorrei sapere
se anche tu farai il matto,
come l’anno che se ne è appena andato,
a lui ho già dato l’ultimo saluto.

Se mi prometti
che non mi darai preoccupazioni,
potrei provare ha volerti bene,
e se mi risolverai un po’ di guai
potrei non dimenticarti mai,
se poi mi ridarai l’amore,
io ti donerò il mio cuore.

Ma attento a te
non fare il furbo

non mi ingannare,
altrimenti ti mando a quel paese
e in men che non si dica

con tè la faccio finita.

Perché ora sono stanco
di stare ad aspettare
che arrivi l’anno giusto
per ritornare a campare.

Riccardo2.co

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