domenica 28 novembre 2010

SERENA DOMENICA ANCHE CON IL MALTEMPO


Dalla Prima lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo (capitolo 1, 12-17)

12Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al mistero: 13io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; 14così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
15Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. 16Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
17Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Commento: di Pino Vangone

Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori: il desiderio del Creatore di regalare all'uomo ed alla natura creata la Gioia e l'Amore che albergavano in se stesso sin dalla eternità, lo ha spinto a presentarsi all'uomo faccia a faccia attraverso la persona di Gesù che incarna in se stesso la intera divinità e la intera umanità, ciò al fine di migliorare quel rapporto, Creatore creatura, che possa consentire all'uomo, attraverso una libera scelta, la partecipazione alla vita di Dio, da qui la necessità di Gesù di mettersi alla ricerca proprio di quelli che quel rapporto avevano interrotto: i peccatori.

di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna: pertanto la proposta dello Spirito, di tenere con Gesù un rapporto speciale, non va rifiutata perché è quella che consente all'uomo la partecipazione diretta alla vita di Dio ed essendo quest'ultima eterna lo diventerà anche quella dell'uomo, che risorto alla vita di Dio gusterà una vita concreta, vera, dinamica e ricettiva delle inesauribili ricchezze del Padre .

GLU' _GLU', IL BIBERONCINO BIANCO



In un freddo giorno d’inverno, nacque nel suo mondo di latte un piccolo biberon bianco, proprio tutto bianco.
La sua mamma gli aveva fatto un bel pancino tondo tondo, due gambette lunghe lunghe ed una boccuccia a forma di cuore. Gli aveva messo in testa un bel cappellino, bianco anche quello, per ripararlo dal freddo e dalla neve.
Com’era bello questo simpatico amico dei bambini, nella sua vestina candida e quel grande sorriso! Lo portarono in un lussuoso negozio, nel centro di una rumorosa città.
Glù Glù si guardò subito attorno: era circondato da tanti allegri biberon rosa e celesti: rosa per le bimbe e celesti per i maschietti. Egli, così bianco e diverso da loro, avvertì per il corpicino una grande paura. Gli altri biberon erano lunghi e stretti, non avevano un cappellino come il suo e la loro boccuccia non era a forma di cuore.
Che tristezza per il nostro piccolo amico! Nessuno gli assomigliava.
Nel negozio, tutti i giocattoli, le palle, i pesciolini rossi, gli uccellini, i dadi ed i carrettini sembravano volerlo lasciare da parte. I dadi si divertivano ad arrampicarsi l’uno sull’altro, le palle saltellavano coloratissime, gli uccellini svolazzano per ogni angolo della stanza.
Ma il nostro biberon era lì tutto solo su di uno scaffale, in attesa che qualcuno lo salutasse e lo facesse giocare.
A un certo punto, si videro i biberon celesti andare incontro a quelli rosa, si riunirono tutti insieme, parlarono un po’ fra loro e corsero verso Glù Glù.
“Ciao, ci sei simpatico, così diverso, vieni con noi, vieni con noi!”
Glù - Glù si trovò ben presto in mezzo a loro: chi gli accarezzava il pancino, chi gli toccava il cappellino: era tutta una festa! E, come se non bastasse, tutti giocattoli, che finora avevano osservato la scena, si strinsero anch’essi attorno a lui.
Bisogna dire che egli era felice di vedersi gli uccellini svolazzare sulla testa, i carrettini corrergli attorno, le palle saltellare fra le sue gambette. Che festa per tutti! Quanti girotondi gioiosi e allegra amicizia in quel negozio della grande città!
E, per brindare a questo nuovo amico, si stapparono allegramente i biberon di latte e tutti offrivano da bere al nostro Glù - Glù, che da quel giorno, dal quel momento non si sentì più solo, ma si trovò a vivere in una grande simpatica famiglia, così cara al cuore di tutti i bambini.
W i biberon, w i giocattoli!

sabato 20 novembre 2010

L'ANGOLO DEI BAMBINI




L’aura delle fate



Avete mai visto una fata? No? Allora vi devo raccontare come sono fatte; altrimenti, se vi capiterà di incontrarle non le riconoscerete.

Le fate hanno un corpo lieve come quello di una farfalla e, intorno a loro brilla una corona di luce che si chiama aura.

L’aura è di diversi colori e si modifica ogni volta che cambia lo stato d’animo delle fate. Se sono felici sarà rosa oppure azzurra, se sono un po’ tristi:

“le fate non sono mai troppo tristi “, avrà sfumature grigine ma quando giocano, intorno ad esse si può ammirare una girandola di colori stupendi che frulla e schizza in ogni direzione come una cascata di fuochi artificiali.

Oggi vi racconterò la storia di Frillina, una giovane fata che si è arrabbiata veramente molto e va in giro con l’aura infiammata di un colore rosso.

L’ira è di questo colore; le sorelle fate, quando la incontrano si tirano da parte, non vogliono avere niente a che fare con la sua collera e le chiedono:

“ cosa ti è successo questa mattina Frillina?” lei risponde in modo veramente antipatico.

Credetemi, ve lo dice una che conosce le fate, è molto raro vederne una così arrabbiata, succede soprattutto a quelle molto giovani.

Le si avvicina una sorella e le suggerisce: “Perché non vai a trovare fata Saggia e ti fai consigliare da lei?”

Fata Saggia è una fata vecchissima, così vecchia che nessuno ne ricorda più il nome.

Essa è la consigliera della comunità che segue con rispetto i suoi suggerimenti.

Abita nel cavo lasciato libero a suo tempo da una famiglia di scoiattoli, nella grande quercia del bosco; un albero vetusto e pieno di conoscenza.Nella sua abitazione si possono trovare libri molto antichi che essa è sempre intenta a leggere e meditare.

Frillina bussò all’uscio, era molto intimidita all’idea di andare a parlare con questa: “ leggenda vivente del bosco “.

Una voce molto dolce disse; “vieni piccola, entra: ”

Entrò, si guardò intorno e rimase colpita dall’atmosfera serena che regnava nella stanza; fata Saggia la guardava sorridendo. Intorno a lei levitava una magica luce dorata e, all’altezza del cuore scaturiva un raggio di luce rosa.

L’aura fiammeggiante della fatina si sbiadì persino un po’.

Fata Saggia aspettò che Frillina si mettesse a suo agio, infine le chiese:

“ cosa ti è successo?” La piccola iniziò a raccontare.

“ Grande Fata, ho litigato con la mia amica Neve, abbiamo discusso animatamente sulla tonalità di verde dei pini e lei sostiene che è molto più scuro di quello dei cipressi. “ Secondo me non capisce assolutamente niente di colori, per giunta vuole sempre avere ragione e questo mi fa infuriare.”

“ Cara “ disse la fata, “ vuoi davvero bene alla tua amica?”

“ si, molto! “

“ Allora non è molto più facile perdonarla che portarti in giro questa rabbia fiammeggiante? E’ proprio così importante per te avere ragione? Lo sai che ognuno di noi ha una sua personale visione della realtà! Un giorno scoprirai che quello che per te è verde per altre fate può essere giallo e per loro è giusto così. Vai dalla tua amica e dille che le vuoi bene e che nessuna stupidaggine vi dividerà più. “

Frillina baciò fata Saggia e la ringraziò commossa.

Uscendo la sua aura era diventata di un bell’azzurro. Volò veloce dalla sua amica Neve, impaziente di fare la pace.

Bambini, è molto più bello, per essere felici perdonare qualche piccola mancanza dei nostri amici che fiammeggiare di rabbia.

BUONGIORNO AMICI INIZIAMO LA SANTA DOMENICA CON UN PENSIERO DI PINO


Prima lettera di San Paolo apostolo a Timoteo (capitolo 1, versetti 1-11)
1
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 2a Timòteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
3Partendo per la Macedonia, ti raccomandai di rimanere in Èfeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse 4e a non badare più a favole e a genealogie interminabili, che servono più a vane discussioni che al disegno divino manifestato nella fede. 5Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, 7pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure.
8Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente; 9sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, 10i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina, 11secondo il vangelo della gloria del beato Dio che mi è stato affidato.


Commento di Pino Vangone
grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro: il maggior augurio per l'uomo è il possedere la grazia di Dio, cioè possedere lo stesso Spirito che anima il suo creatore, che è la Forza che sin dall'eternità, fluttua e risiede nel Padre e nel Figlio e da essi promana a comunicare la pienezza dell'Amore patrimonio esclusivo della stessa Essenza divina. Tale Grazia, accettata dal cristiano, spinge alla conoscenza della persona di Gesù che ti parla del Dio Padre e genera, tra l'altro, la misericordia e la pace di Dio sentimenti ed atmosfere che albergano nella famiglia di Dio della quale il cristiano è parte.

Il fine di questo richiamo è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera: quanto è difficile la correzione fraterna!, già il rimprovero ed il richiamo in via ordinaria è una questione complicata e difficile, ma quando poi tocca problemi di fede diventa assai delicata, quindi veramente deve sgorgare da, un cuore puro. una buona coscienza e una fede salda, deve trasparire insomma, la massima umiltà per non far sorgere un risentimento nell'ascoltatore che deve avvertire quindi nel fratello tutto l'amore ed il desiderio di riportarlo in sintonia con lo Spirito che prontamente completerà l'opera.

lunedì 15 novembre 2010

PER NON DIMENTICARE


A MIO FRATELLO
Il sedici di novembre mi hai lasciata,
che dolore al cuore ho sentito,
ho pregato, ho pianto,
ma tu non sei tornato.
ancora piango, mi dispero,
il dolore non si placa e mi chiedo,
se mai ti rivetrò fratello mio.
Poi ho capito,
il tuo cuore si era spezzato,
ora ti chiedo fratello caro,
dove sei, sei felice?
Si, sono sicura sai perchè?
hai tuo figlio accanto a te.
MIMMA

sabato 13 novembre 2010


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,5-19.
Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:
«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
Questo vi darà occasione di render testimonianza.
Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa;
io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi;
sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

CATTIVERIA



Dimmi cosa rinchiude il tuo cuore?
Odio? Amore? Silenzi?
No!! cattiveria:
Invano ho cercato di entrare per darti amore,
tu non me lo hai permesso.
Non ho trovato ne porte o finestre aperte,
tutto chiuso,sprangato,sigillato,
o provato a passare da quel filo conduttore
che porta al cervello per farti capire,
solo per parlarti ma li...
solo odio e silenzio.
Oh bussato e ribussato...nulla,
aprimi, fammi entrare.
Ecco uno spiraglio,mi stai aprendo?
entro in punta di piedi per non fare rumore,
ti porgo il mio amore,
tu mi porgi la tua cattiveria.
MIMMA

NINNA NANNA PER I PIU' PICCINI




Fai la nanna bimbo amato.

Fai la nanna bimbo amato,
fai la nanna sopra un prato
di viole tutto adorno
che profumino il tuo sonno.

Fai la nanna gioia mia
che la mamma non và via,
i suoi occhi come stelle
scalderanno la tua pelle.

Fai la nanna pargoletto,
fai la nanna stretto al petto,
sogna nuvole argentate
dove regnano le fate,

sogna nuvole d'argento,
dove volano bambini,
coccolati in braccio al vento
come tanti palloncini.

Fai la nanna tesoruccio,
chiudi i sogni in un astuccio
e conservali geloso
lungo tutto il tuo riposo.

Fai la nanna cuor di panna,
dormi stretto alla tua mamma,
che ti canta la canzone
per donarti un'emozione.

Fai la nanna fiorellino,
fai la nanna nel giardino,
dove margherite gialle
fanno il nido alle farfalle.

Dormi e sogna cuoricino,
e percorri il tuo cammino
di saggezza e di sapienza
conservando l'innocenza.

giovedì 11 novembre 2010

RICORDI



Odore di fieno
ricordo di te,
ricordi di estate roventi
passati nei campi tra spighe lucenti,
carri traballanti trainati da buoi pazienti,
serate sull'aia a guardar le stelle,
canti, balli,
odore di fieno
profumo di pane,
l'abbaiare lontano di un cane,
sapore di vino,l'ombra del vecchio noce
nasconde la tua voce,
dove sei?
un filo di paglia nei tuoi capelli neri,
un bacio rubato,
rimango a guardarti abbagliato
dal sole al tramonto che scende.
ALFRED

domenica 7 novembre 2010

sabato 6 novembre 2010

OGGI 7 NOVEMBRE E' 1 GIORNO SPECIALE

AUGURI PICCOLO GRANDE UOMO
VORREI REGALARTI TUTTO QUELLO CHE DESIDERI,MA TU HAI QUASI TUTTO CIOE' UNA CASA, UNA MOGLIE E TRA POCO AVRAI UN FIGLIO CHE E' LA RICCHEZZA PIU' GRANDE CHE DIO POSSA DARTI, SPERO CHE PRESTO TROVI UN LAVORO E LA TUA FELICITA' SARA' COMPLETA AUGURI FIGLIO MIO TVB, BACI DA MAMMA E PAPA'

LETTURA DEL VANGELO


Salmo Sal 111
Beato l'uomo che teme il Signore.
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.

venerdì 5 novembre 2010

SE GRADITE 1 PO DI POLITICA LEGGETE CON CALMA


Giusy De Martino ha pubblicato qualcosa nel gruppo BERLUSCONI SE NE DEVE ANDARE!!
Giusy De Martino 3 novembre 22.04.50

LETTERA APERTA DI UNA MAMMA DI UN GAY AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO!

Signor Presidente vorrei scriverle correttamente come è nel mio stile ma purtroppo non posso perchè di tutto lo sconfinato vocabolario italiano che ho a disposizione l'unica parola che urge sui miei polpastrelli è: si vergogni!
Si vergogni di aver pronunciato quelle parole infamanti verso i gay mentre il paese che lei dovrebbe governare è sommerso dall'immondizia, dal fango, dalla disoccupazione.
Ma forse immondizia, fango e fame sono un prodotto che si addice al suo modo di far politica e le sue battute cercano il consenso di quella parte degli Italiani che vorrebbero imitarla ma non ci riescono.
Battute da osteria non da governo!
Se poi per caso lei l'avesse dimenticato andare con le minorenni, come Le è consono, è un reato nel Paese nel quale lei è Presidente del Consiglio.
Ho un figlio gay e ne sono fiera e come me tantissimi genitori lo sono, in barba alle sue dichiarazioni e del consenso che gode presso alcuni parlamentari e presso una parte della Santa Madre Chiesa.
Spero che l'Europa illuminata che ha fatto dei gay motivo di orgoglio sappia sanzionarla laddove io posso solo cercare di non farla rieleggere mai più. Rita De Santis