sabato 26 febbraio 2011

PENSIERO DI PINO


[23/02/2011 8.41.16] pino1.sa: Dalla 1^ lettera di San Paolo apostolo a Timoteo, capitolo 3, versetti 1-16.
3
1È degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. 2Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 5perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 6Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo. 7È necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo.
8Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, 9e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. 11Allo stesso modo le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. 12I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie. 13Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù.
14Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire presto da te; 15ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà:
Egli si manifestò nella carne,
fu giustificato nello Spirito,
apparve agli angeli,
fu annunziato ai pagani,
fu creduto nel mondo,
fu assunto nella gloria.


Commento di Pino Vangone:

Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura: il cristiano abbandona in modo spontaneo tali comportamenti e se dovesse accadere che occasionalmente si ritrovi in una di queste condizioni lo Spirito gli farà sentire lo stridore e la incongruenza del comportamento con lo stile e la dignità della vita nuova che scaturisce dal nuovo rapporto con Dio attraverso la persona di Gesù.

Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù: è da ricordare anche quello suggerito da Gesù: “… Così anche voi, quando avrete fatto quello che vi è stato ordinato, dite: « Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare » ” (Lc 17,10), il cristiano nel procedere nel suo cammino, non attende gratificazioni ma quando rinsalda il suo rapporto nuovo e si pone nella massima apertura e disponibilità, avverte in se stesso la Grazia di Dio e la presenza dello Spirito, che è molto di più di un premio o di una corona di alloro sulla testa del vincitore, ma guai ad inorgoglirsi di ciò sarebbe una tremenda battuta d'arresto, da ciò il consiglio di sentirsi servi inutili e mettersi sempre nella posizione di sentirsi mancanti e col desiderio di una perfezione maggiore è proprio da tale atteggiamento che scaturirà una maggiore sicurezza nel rapporto con Gesù, che fa migliorare pure nel servizio in direzione di Dio, facendo acquisire una maggiore sensibilità per capire le cose che avvantaggiano o quelle, invece, che limitano il rapporto.

1 commento:

  1. Pino ho appena letto le tue parole, mi devi credere mi emozionano, sento in esse la tua grande fede.Brava Mimma che ha fatto questa bellissima scelta, alla prossima domenica.
    Lucia1.tr di eldy

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