sabato 14 maggio 2011

PRESUNZIONE

Nell’attesa del suo amor, vi dico che d’ogni cero,
consumai la luce,
d’ogni sua essenza, m’inondò il profumo,
perché potessi cogliere di lei vaporosa scia.
Quella bianca scia d’amore che tra le nubi vede il sole,
e sulla luna gli argentei riflessi del di lei germogliare,
o quanta luce sparsi sulle labbra sue.
Perché d’amore ogni mio verbo fosse aurora ai passi suoi.
Ed’ogni raggio fosse luce, all’antro oscuro del suo fatal
sfuggirmi.
Di quel cielo di seppia che addensato s’è sul giardino dei
mille odori.
Perso tra falle profonde d’essiccate parole,
dove il sostar è nostalgia d’accordi.
Non altro resta, se non l’infrangersi di note,
e il mio vagare d’ermo su spartiti d’ombre.

Autore:Riccardo2.co

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