lunedì 13 giugno 2011

GENOVA



Quell’odor di salmastro
che sale dal mare parlandoti ,
ricopre tutto come un gioco di paraventi,
riempie l’anima d’aria e di vita che scorre.
Dai colli appari, caleidoscopio
di colori tenui, abbozzati, spenti,l’autunno.
Eppure in primavera risplendi
di riflessi smeraldini
dell’azzurro del tuo mar, che và a confondersi,
con scaglie di sole all’alba,
dell’onnipresente vento il turbinare,
accogli corpi che si sfiorano
nascosti in lussureggianti giardini.

Davanti a ritagli di mare
si accodano turisti, s’accalcano
nelle tue piccole piazze,
nei vicoli stracolmi
di odori, e di storia,
davanti alle fontane soffocate,
dalle auto, e dai ricordi.

Naufraga il cuore mio
non sa perche, si interroga,
s’accende, si spegne,
di te schiavo, avvinto da spire
di stima e gusto disperso.

Ed intorno se tutto va avanti,
è fermo, vive e muore.

autore:riccardo2.co

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