sabato 11 giugno 2011

UNA RIFLESSIONE ASPETTANDO LA PENTECOSTE



Una riflessione aspettando la Pentecoste

La Pentecoste, che tradotto dal greco ha il significato di cinquantesimo giorno, è una altra
delle feste più importanti della religione cristiana; ricorre, cinquanta giorni dopo la Pasqua in
ricordo della discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli. Anche al tempo di Gesù esisteva
già la festa di pentecoste e con essa gli Ebrei ricordavano il giorno in cui sul Monte Sinai, Dio diede
a Mosè le tavole della Legge.
.
Quando Gesù era ancora con i suoi discepoli, preannunziò l'invio dello Spirito con queste parole:

“...dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò” (Gv16,7), disse pure “....quando però verrà lo
Spirito di verità egli vi guiderà alla verità tutta intera...” … egli vi dirà le cose che sente da Me e dal Padre.
(Gv16,13-15).

Infatti dopo la risurrezione e l'ascensione di Gesù, cioè il Suo ritorno alla casa del Padre,
accadde che:

1Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso
luogo.2Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e
riempì tutta la casa dove si trovavano.3Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano
e si posarono su ciascuno di loro;4ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a
parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi...

La straordinarietà dell'evento ricordato e raccontato da Luca, negli atti degli apostoli al
capitolo 2, versetti 1-4,
non è tanto nelle manifestazioni prodigiose ed esteriori che
accompagnarono in modo visivo e fisico la discesa dello Spirito, quanto quello di ricevere
nell'intimo il dono della fede, cioè la capacità di instaurare un rapporto totalmente nuovo con Gesù,
nel riconoscerLo, vero uomo e vero Dio figlio del Padre, unico mediatore tra l'uomo e Dio; tale
nuovo rapporto, che aumenta la nostra fiducia in Gesù, fa si che Lui ci possa indicare la strada per
ampliare la nostra capacità di accogliere le ricchezze che il Padre dona e che per nostra limitatezza
non vediamo, non comprendiamo e non accogliamo.

I discepoli che pure erano ancora sbalorditi della risurrezione e dell'ascesa al cielo di Gesù,
grazie allo Spirito, da quel giorno, ebbero piena conoscenza delle cose dette e fatte da Gesù, infatti,
pure avendo vissuto gran parte degli eventi in maniera diretta, non né avevano compreso la reale
portata ne avevano capito la vera missione di Gesù.

L'Amore di Dio ha voluto che gli apostoli e tutti i cristiani, che accolgono l'azione
trasformatrice dello Spirito, con la loro fiducia sempre più grande per la persona di Gesù ed il loro
amore scambievole, sul tipo di quello che Dio ha per Gesù, costituissero un anticipo della realtà
nuova promessa all'uomo e che definitivamente si realizzerà dopo il ritorno di Gesù, in quel
momento gustarono la bellezza di essere amati dal Padre e di amare con quello stesso amore tutti gli
uomini fratelli di fede e non, ai quali dovevano sempre per dono ed esigenza dello Spirito, quasi
come una espansione di “Amore”, recare la buona notizia del riscatto; insomma, proprio da quel
giorno nacque la Chiesa “l'ecclesìa” cioè l'adunanza di persone che mettendo Gesù al primo posto
coltivando quel rapporto nuovo realizza, grazie allo Spirito, quell'unità di Amore sia degli uomini
verso Dio sia quella verso i fratelli di fede, nonché verso gli altri e la natura che attendono il
riscatto finale.
È per tale motivo che i cristiani ancora oggi nutrono, come dice San Paolo, “la sicura
Speranza” consistente nel desiderio che l'incontro con la persona di Gesù, che già li ha fatti nascere
a nuova vita, possa completarsi al più presto, all'epoca della sua seconda venuta, con la risurrezione
dei corpi e con la piena instaurazione del regno del' “Amore”
E'  sempre la Forza dello Spirito che, se esplicitamente ed intimamente accolta dall'uomo,
rende possibile, la nascita e l'ampliamento della fede, il realizzarsi di azioni positive che soddisfano
la volontà di bene della persona e la trasformazione dell'individuo che è così reso degno di
ricchezze sempre maggiori che realizzano compiutamente quel rapporto nuovo di figliolanza con
Dio.

E' con tali pensieri che auguro a voi tutti una Buona Pentecoste.

Pino Vangone

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