mercoledì 29 giugno 2011
ASPETTANDO GLI AMICI,,
Mentre vi stò aspettando penso alla nostra bella amicizia ,che è nata così x caso in una chaat scrivendole nostre riflessioni,i nostri pensieri le nostre gioie ma anche i nostri problemi ,e man mano che i giorni passavano mi sono resa conto ,che aumentava quella sensazione di affetto che provavo dentro di mè,e mi dicevo ,non è possibile non li conosco ,non li ho mai visti di persona ,,ma d'altra parte ,è così provo ,affetto simpatia ,,insomma ,vi voglio ,bene,,questa nostra amicizia è diventata una cosa bellissima ,da tenere nel mio cuore x sempre,,,,grazie amici ,,,,,,x l'affetto che mi dimostrate ,,,,,,,
giovanna.vc: giovanna vc
UN GIORNO SENZA DI TE
Un giorno senza di te
Un giorno senza te è un giorno pieno di nubi.
con il cielo che cerca di te piangendo.
Un giorno con te è un giorno di sole.
che io vivo cantando.
Un giorno senza te è solo un giorno.
un giorno con te è un giorno di dolcezza e amore.
Un giorno senza te è una farfalla senza fiore.
un giorno con te è un ramo di rose profumate.
Un giorno senza te è un orribile incubo.
Un giorno con te è un sogno trasformato in realtà.
Un giorno senza te è un giorno senza ragione di vita.
Un giorno con te è un giorno di passione.
Un giorno senza te è come un albero spoglio.
Un giorno con te è un paradiso pieno di colori.
Un giorno senza te è una canzone senza melodia.
Un giorno con te è un’ eterna poesia.
Un giorno senza te è un mare senza onde.
Un giorno conte una spiaggia tropicale.
Un giorno senza te è come un parco deserto.
Un giorno con te un paradiso in mezzo al deserto.
Un giorno con te io anelo.
Una vita con te è mio desiderio.
autore:riccardo2.co
LA VENDEMIA
Una lunga fila di trattori con rimorchio,
colmi di uva nera,
E'iniziata la vendemia,
i contadini si alzano all'alba,
per iniziare il loro lavoro,
il sole picchia a mezzogiorno,
e fino a sera picchiera' ancora,
bisogna far presto,
finire il raccolto prima delle grandi pioggie,
altrimenti l'uva marcira'.
E' sera, il raccolto e' terminato,
ora mesti, mesti procedono a fila indiana,
verso le cantine,
quest'anno l'uva e' abbondante,
un ottimo raccolto,
il contadino e' sodisfatto,
offrira' dell'ottimo vino ai suoi commensali.
MIMMA
FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA
All’alba spunti con i tuoi raggi a risvegliare il mondo.
Tutti noi ti aspettiamo.
Gli uccelli cominciano a volteggiare nell’aria ,
le piante, i fiori che,
come si sentono sfiorare dal tuo calore ,
si aprono a te,
in tutta la loro bellezza,
poi, nel mezzo della giornata,
sei di una luce calda e brillante che,
ad occhio nudo,
non ti si può guardare,
ma con il calare della sera ,
vai a tramontare…..
Ma, ecco che, dall’altra parte,
fredda, bella e maestosa ,
appare lei, sorella luna,
e, con la sua luce d’argento, rischiara la notte,
portando un po’ di fresco e di rugiada x dar ristoro a piante,
fiori e erba.
Vi compensate l’un l’altro nella vostra immensa bellezza ,
grazie fratello sole e sorella luna ,,,,,,,,,,,,
Autore:Giovanna vc….
IL LUNGO SILENZIO 2
TI VEDO
mercoledì 22 giugno 2011
PIANGETE STELLE
Piangete stelle
ch'er core mio
non ha più lacrime
Nella muta notte
senza risposta
fisso l'orizzonte
in attesa dell'alba dell'inutile giorno
mentre nei suoi occhi
riflesso
un volo di rondini
diretto verso terre lontane
Piangete stelle
che al loro ritorno
non sarà primavera
e dei miei sogni
dei ricordi
divenuti cenere e affidati
alle ali del vento
che ne sarà
Cala lentamente il sipario della vita e
come la nebbia m'avvolge e mi rende lontano
Infine
cullato dal ricordo di un sorriso
m'addormento
Poi il nulla
TRASTEVERE
sabato 18 giugno 2011
FAVOLA!!!!!!!!
OGGI TENTANDO DI METTERE IN RIMA QUESTE PAROLE,MI E' VENUTA QUESTA FAVOLA, LA MORALE LA LASCIO A VOI LETTORI.
V'è un bosco non lontano da casa mia, il regno dei folletti,
figli di querce antiche come il mondo, ed alte fino al sole,
si tanti son questi alberi da starvi stretti, stretti, tanto
da far plauso all’equilibrio, a gran dispetto della loro mole.
Sta poi nel cuor del bosco un po’ avvizzito un piccolo alberello , un piccolo esemplare semispoglio, magrolino, seppure troppo giovane per giurare che sia quello, che
ad una prima occhiata sembrerebbe proprio un pino.
I piccoli folletti vanno di rado là nel bosco,
mai vagano all’interno se lo possono evitare ,
eccezion solo fatta pel padrone d’un bel chiosco,
che se le sue erbe mancano solo lì le può trovare.
Un giorno quel folletto fece rotta là nel cuore,
e vide l’alberello che peccava in dimensione,
s’avvicino curioso palesando il suo stupore,
e di tutta risposta ricevette un gran ceffone.
Spaesato, e spaventato prese subito a scappare,
col cuore nella gola, e con lo zaino sulle spalle,
a tutti quanti subito lo volle raccontare,
ma loro tutti cedettero che fossero sol panzane.
Eppure un altro giorno un compagno folletto là si perse,
un giorno in cui il gran vento vi soffiava forte, forte ,
vedendo l’alberello le sue palpebre deterse, chiedendogli
il motivo, una sola fu la risposta, così che anche lui subì la stessa sorte.
Pretesto fu per l’adunanza, il terzo e ultimo scherno
che l’albero burlone non risparmiò ad una bella follettina,
la piccola piangendo corse via in tutta fretta
e disse dell’offesa al padre suo: folletto Inferno.
Così lo chiamano gli altri in scherzo, per la sua gran forza
e per quell’ira che lo invade a torto ricevuto, e lo rendeva
più che a un folletto simile ad un demone cornuto,
niente e nessuno al mondo la sua immane rabbia smorza.
Fu dunque che il folletto Inferno mosse contro il suo obbiettivo, armato d’implacabile desiderio di vendetta
usò contro l’arbusto la sua micidiale stretta,
-se questo non ti basta so anche esser più cattivo!-
Di dietro con gran voce irosi urlavano i folletti
audaci s’esibivano in temibili coretti:
-Stringi forte, stringi ancora, con più ardore
la ragion del proprio errore la si acquista col dolore-
Fu presto che l’arbusto diede sfogo al proprio pianto,
e il forte suo avversario diede tregua alla sua stretta,
pure i folletti smisero d’intonare quel canto,
la critica atmosfera sembrava essersi ormai rotta.
E lì folletto Inferno realizzando di colpo tutto ,
guardò verso i suoi piedi con un aria assai infelice ,
il suo morale in quell’istante in mille pezzi fu distrutto ,
in piedi stava a grave peso sulla di lui radice.
E così pure gli altri tre, l’avevano già fatto nei trascorsi,
e di tutta risposta ricevettero le sberle, e certo che a nessuno fa piacere averle ,
ma neanche a lui diede piacer il loro pesante apporsi.
Dettati non dal gioco, non dalla provocazione,
gli schiaffi che loro presero senza data licenza,
soltanto furono gesti mossi da normale reazione,
causata in ovvio modo dalla grande sofferenza.
Folletto Inferno spostò i piedi da quelli del pino
sconvolto come gli altri e al loro par mortificato
l’arbusto con gran sforzo gli si fece più vicino
-non t’inquietare amico poiché io ti ho perdonato-
Fraintendersi è normale e non capita di rado
sii pronto a perdonare chi ti fa torto di buon grado.
Il pino e inferno ormai sono legati come fratelli
e son già sette in più nel tronco suo, gli annuali anelli,
eppure qualche schiaffo ancor lo dà, se quando qualcuno
si avvicina gli schiaccia la radice.
Autore:riccardo2.co
SERENA DOMENICA CON I PENSIERI DI PINO
Dalla 1^ lettera di San Paolo apostolo a Timoteo (capitolo 6)
6
1Quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. 2Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi.
Questo devi insegnare e raccomandare.
3Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, 4costui è accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, 5i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la pietà come fonte di guadagno.
6Certo, la pietà è un grande guadagno, congiunta però a moderazione! 7Infatti non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via. 8Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. 9Al contrario coloro che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. 10L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori.
11Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. 12Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
13Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, 14ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
15che al tempo stabilito sarà a noi rivelata
dal beato e unico sovrano,
il re dei regnanti e signore dei signori,
16il solo che possiede l'immortalità,
che abita una luce inaccessibile;
che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
17Ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi, di non riporre la speranza sull'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere; 18di fare del bene, di arricchirsi di opere buone, di essere pronti a dare, di essere generosi,19mettendosi così da parte un buon capitale per il futuro, per acquistarsi la vita vera.
20O Timòteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, 21professando la quale taluni hanno deviato dalla fede.
La grazia sia con voi!
Commento di Pino Vangone:
Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna :
“La giustizia” è, nel Nuovo Testamento, uno dei fondamenti della perfezione cristiana che è elencato tra le beatitudini: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia..." (Mt 5, 6). Chi, invece, commette ingiustizia, come dice San Paolo, "subirà le conseguenze del torto commesso" (Col 3, 25).
“La pietà”,uno dei doni dello Spirito Santo, è l'affetto, il rispetto e l'obbedienza che il cristiano ha per Dio, essa è un sentimento non dovuto alla paura per la potenza della divinità ma esigenza interiore dovuta alla gratitudine per l'amore che egli sente di ricevere dal suo Dio, che lo rende capace di desiderare quello che Dio desidera, e raggiungere quella confidenza, grazie a Gesù, che gli permette di rivolgersi alla divinità chiamandola Papà.
“la Fede” : esprime la capacità dell'uomo: di riconoscere Gesù vero uomo e vero Dio figlio del Padre, di affidare a Lui, unico mediatore tra noi e Dio, la nostra pochezza di vita in modo che Lui ci possa indicare la strada per ampliare la nostra capacità di accogliere le ricchezze che il Padre dona e che per nostra limitatezza non vediamo, non comprendiamo e non accogliamo;
“la Carità” : nel senso più ampio della parola è donare e donarsi agli altri spinti dalla forza dello Spirito perché il rapporto nuovo con la persona di Gesù spinge non solo alla conoscenza ed accoglienza dell'Amore del Padre, ma anche all'amore verso gli altri, fratelli di fede e non;
“la pazienza” “...Il Signore, Il Signore, Dio misericordioso è pietoso lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà” (Es.34,6), il cristiano grazie alla corrispondenza ed all'accettazione dell'azione dello Spirito, acquisisce in dono, una pazienza che non ha il sapore di quella umana che avvolte viene deformata ed assume addirittura un'accezione negativa, c'è una pazienza umana, stoica e pagana una rassegnazione al destino, non confortata dalla fede. Ma c'è anche una pazienza cristiana attiva e spiritualmente forte, che procede dalla nostra comunione con Gesù Cristo il "...mansueto ed umile di cuore" (Matteo 11:29) e come afferma San Paolo nella lettera ai romani cap.5, 3-4 “non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e la esperienza speranza”;
“la mitezza” è una virtù che nasce sul terreno di un’altra virtù che si chiama “dominio di sé”. L’Apostolo Paolo cita tra i frutti dello Spirito, l’una accanto all’altro, la mitezza e il dominio di sé (Gal 5,22). Ciò significa che tanto l’una quanto l’altro possono esistere solo nel quadro della vita cristiana. Infatti il cristiano invaso dalla bontà e tenerezza del Padre abbandona ogni asprezza di parole e di giudizio si relaziona con dolcezza al Padre e con la stessa dolcezza con i fratelli affrancati dalla mitezza come coloro che non lottano per conquistare la terra ma la ricevono in eredità perché figli.
Insomma è sempre la tensione vigilante che il cristiano riesce a mantenere, grazie all'accoglienza dello Spirito e dei suoi doni, che non perde la giusta direzione per combattere la buona battaglia della fede, ciò lo aiuta a guadagnare e mantenere la vita eterna, in unione con Gesù, per gustare le ricchezze del Padre....AMEN!
venerdì 17 giugno 2011
ODE A MESSER ORESTE
ORESTE, CHE ABITAVA A IN QUEL Dì MESTRE, VOLEVA FARE UNA FESTA CAMPESTRE.
GLI CONSIGLIARON Dì ANDARE A TRIESTE, PERCHE' LA' ERA
PIENO Dì GINESTE ALLE FINESTRE.
PREPARO' LE GRIGLIE, PER CUOCERE LE TRIGLIE, LE PADELLE
PER CUOCERE LE ARSELLE, E IL FORNO, PER TENERE IN CALDO
IL CONTORNO.
PREPARO' LA BIRRA ALLA SPINA, PER SUA CUGINA, E IL VINO
PER SUO CUGINO E PER IL CANE NON TRALASCIO L’OSSO.
LA ZIA , CHE ERA UN' ARPIA, SI OFFESE E VOLO' VIA.
GLI ALTRI PARTECIPANTI, CHE ERANO TANTI, FURONO
RAPINATI DAI BRIGANTI, CHE ERANO GIUNTI DAL CONFINE,
SENZA TANTE MOINE.
FUGGIRONO IN SLOVENIA, MA SI AMMALARONO Dì TENIA.
IN SLOVENIA, ALLA DOGANA, C'ERA UNA NANA, CHE SI
SENTIVA STRANA, PERCHE' AVEVA MANGIATO DEL GRANA.
COSI' FINI' LA FESTA CAMPESTRE, CHE ORESTE FECE A TRIESTE.
RICCARDO MAH!
giovedì 16 giugno 2011
INCONTRANDO
Incontrando
non ti parlerò d’amore
ma delle gelide piogge
d’autunno
Celerò cosi il tormento
che agita l’anima mia e
la notte
mentre abiti i miei sogni
t’accarezzerò dolcemente
sperando di trovarti accanto a me
al risveglio
al canto del gallo
Se ti allontanerai non verserò una lacrima
volgendo lo sguardo altrove
Avvolto dal silenzio
con indifferenza
resterò ancora solo
Incontrandoti non ti parlerò d’amore
mentre nel vento si disperdono
i miei sentimenti
Autore: trastevere
INSONIA
SORGI.........
Dimentica i tuoi misteri
di ascendenza Etrusca e……
colpisci ….ferisci……. fai sanguinare
esci dal torpore
dalla celata solitudine
dal fatalismo che ti pervade
fatto d’effimero compromesso
Esplodi
verso nuovi orizzonti
vendicati di te stesso
vola infine verso l’infinito
dimentico di tutto
senza offendere la tua
intelligenza
Muoviti fratello
percuoti …… devasta che il tempo
stringe
siamo prossimi alla
meta.
Trastevere
mercoledì 15 giugno 2011
PIOGGIA D'INIZIO ESTATE
martedì 14 giugno 2011
INVERNO
PREGHIERA
A letto a letto me ne andai, quattro Santi ci trovai, due da piedi due da capo, Gesù Cristo dal mio lato.Gesù Cristo che mi disse, che paura no avessi , ne di giorno ne di notte , ne sul punto della morte.Me ne entro giù nel nome di Gesù.Non so del passato , non so della levata , l'anima a Dio sia raccomandata .Quella del Padre e della Madre mia e di tutta la mia compagnia.Lunga e distesa mi metto nel letto , sempre pensando dovessi morire , mi raccomando a Gesù Santo e buono , dei miei peccati gli chiedo perdono.Angelo di Dio a custodia mia , datemi grazia e virtù che io possa amare Gesù.
Giulio: Preghiera in ricordo di Giannarelli Ilia
lunedì 13 giugno 2011
E' SERA
E’ sera
Ondeggiano lievi le cime degli alberi
contro il cielo grigio,
lassù dove rondini nere
scrivono messaggi misteriosi
che subito l’aria cancella.
Forse sospinto dal dolore umano
il vento ha portato via
le nuvole inquiete
che gettavano ombre mobili
sul pomeriggio.
E forse per capricciose vertigini
formatosi negli abissi di mari lontani
domani, incolume, avrà un risveglio.
Ma ora…….non c’è più vento,
è sera !
Composta da : Ugo Paolelli
Proposta da Giuseppe Fiore alias Trastevere.
RIFLESSIONI MATUTINE
Camminare lentamente,
immersi nell’ovattato silenzio del mattino,
solo il rumore dei propri passi e il respiro
del cane come compagnia.
Respirare i profumi dell’alba,
abbagliarsi del riverbero del sole che sorge,
avvertire vagamente i rumori della città,
come echi lontani di un mondo perduto.
Percepire con ogni lembo della pelle
il tepore della solitudine,
trovo finalmente lo spazio per scavare dentro me,
per liberare i fantasmi della mente,
per poi entrare in chiesa, e curare le ferite dell’anima
Autore:riccardo2.co
GENOVA
Quell’odor di salmastro
che sale dal mare parlandoti ,
ricopre tutto come un gioco di paraventi,
riempie l’anima d’aria e di vita che scorre.
Dai colli appari, caleidoscopio
di colori tenui, abbozzati, spenti,l’autunno.
Eppure in primavera risplendi
di riflessi smeraldini
dell’azzurro del tuo mar, che và a confondersi,
con scaglie di sole all’alba,
dell’onnipresente vento il turbinare,
accogli corpi che si sfiorano
nascosti in lussureggianti giardini.
Davanti a ritagli di mare
si accodano turisti, s’accalcano
nelle tue piccole piazze,
nei vicoli stracolmi
di odori, e di storia,
davanti alle fontane soffocate,
dalle auto, e dai ricordi.
Naufraga il cuore mio
non sa perche, si interroga,
s’accende, si spegne,
di te schiavo, avvinto da spire
di stima e gusto disperso.
Ed intorno se tutto va avanti,
è fermo, vive e muore.
autore:riccardo2.co
sabato 11 giugno 2011
UNA RIFLESSIONE ASPETTANDO LA PENTECOSTE
Una riflessione aspettando la Pentecoste
La Pentecoste, che tradotto dal greco ha il significato di cinquantesimo giorno, è una altra
delle feste più importanti della religione cristiana; ricorre, cinquanta giorni dopo la Pasqua in
ricordo della discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli. Anche al tempo di Gesù esisteva
già la festa di pentecoste e con essa gli Ebrei ricordavano il giorno in cui sul Monte Sinai, Dio diede
a Mosè le tavole della Legge.
.
Quando Gesù era ancora con i suoi discepoli, preannunziò l'invio dello Spirito con queste parole:
“...dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò” (Gv16,7), disse pure “....quando però verrà lo
Spirito di verità egli vi guiderà alla verità tutta intera...” … egli vi dirà le cose che sente da Me e dal Padre.
(Gv16,13-15).
Infatti dopo la risurrezione e l'ascensione di Gesù, cioè il Suo ritorno alla casa del Padre,
accadde che:
1Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso
luogo.2Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e
riempì tutta la casa dove si trovavano.3Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano
e si posarono su ciascuno di loro;4ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a
parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi...
La straordinarietà dell'evento ricordato e raccontato da Luca, negli atti degli apostoli al
capitolo 2, versetti 1-4,
non è tanto nelle manifestazioni prodigiose ed esteriori che
accompagnarono in modo visivo e fisico la discesa dello Spirito, quanto quello di ricevere
nell'intimo il dono della fede, cioè la capacità di instaurare un rapporto totalmente nuovo con Gesù,
nel riconoscerLo, vero uomo e vero Dio figlio del Padre, unico mediatore tra l'uomo e Dio; tale
nuovo rapporto, che aumenta la nostra fiducia in Gesù, fa si che Lui ci possa indicare la strada per
ampliare la nostra capacità di accogliere le ricchezze che il Padre dona e che per nostra limitatezza
non vediamo, non comprendiamo e non accogliamo.
I discepoli che pure erano ancora sbalorditi della risurrezione e dell'ascesa al cielo di Gesù,
grazie allo Spirito, da quel giorno, ebbero piena conoscenza delle cose dette e fatte da Gesù, infatti,
pure avendo vissuto gran parte degli eventi in maniera diretta, non né avevano compreso la reale
portata ne avevano capito la vera missione di Gesù.
L'Amore di Dio ha voluto che gli apostoli e tutti i cristiani, che accolgono l'azione
trasformatrice dello Spirito, con la loro fiducia sempre più grande per la persona di Gesù ed il loro
amore scambievole, sul tipo di quello che Dio ha per Gesù, costituissero un anticipo della realtà
nuova promessa all'uomo e che definitivamente si realizzerà dopo il ritorno di Gesù, in quel
momento gustarono la bellezza di essere amati dal Padre e di amare con quello stesso amore tutti gli
uomini fratelli di fede e non, ai quali dovevano sempre per dono ed esigenza dello Spirito, quasi
come una espansione di “Amore”, recare la buona notizia del riscatto; insomma, proprio da quel
giorno nacque la Chiesa “l'ecclesìa” cioè l'adunanza di persone che mettendo Gesù al primo posto
coltivando quel rapporto nuovo realizza, grazie allo Spirito, quell'unità di Amore sia degli uomini
verso Dio sia quella verso i fratelli di fede, nonché verso gli altri e la natura che attendono il
riscatto finale.
È per tale motivo che i cristiani ancora oggi nutrono, come dice San Paolo, “la sicura
Speranza” consistente nel desiderio che l'incontro con la persona di Gesù, che già li ha fatti nascere
a nuova vita, possa completarsi al più presto, all'epoca della sua seconda venuta, con la risurrezione
dei corpi e con la piena instaurazione del regno del' “Amore”
E' sempre la Forza dello Spirito che, se esplicitamente ed intimamente accolta dall'uomo,
rende possibile, la nascita e l'ampliamento della fede, il realizzarsi di azioni positive che soddisfano
la volontà di bene della persona e la trasformazione dell'individuo che è così reso degno di
ricchezze sempre maggiori che realizzano compiutamente quel rapporto nuovo di figliolanza con
Dio.
E' con tali pensieri che auguro a voi tutti una Buona Pentecoste.
Pino Vangone
CORE
Quanno stu core mio sta ‘ntempesta,
pare ca sul’ a mort’ è nu sullievo.
Ma quanno penso ‘a gioia d’a primavera,
ao cielo avvellutato e cchino e stelle,
a quanno spunta o sol’,
all’auciell ca cantano a sta bellezza
‘mpregnata d’o profumo ‘e tanta sciur’,
veco a grandezza e Ddio e me ne pento
‘ e tutto chello ca dico, ca scrivo, che penso;
e pensanno sento st’uocchie ca s’appanneno
e lacrem’ cucent e sottavoce…….
cerco scus’ a Ddio!!!
TITINA
ME NE ANDRO' SENZA VOLTARMI
Me ne andrò senza voltarmi
per non vedere ciò che lascio
porterò con me solo
il profumo della vita
intenso
per il vissuto
per il desiderato
per frontiere non superate
per pensieri rimasti fantasia
per fantasie mai divenute realtà
Me ne andrò senza voltarmi
per non vedere occhi velati di pianto
mani tese in un disperato abbraccio
Me ne andrò senza voltarmi
per non scusarmi di ciò che lascio
incompiuto
sperando di continuare a vivere
nella memoria di un generoso ricordo
Sala operatoria di cardiologia…….. Settembre 1996
Autore:trastevere
LO SCOIATTOLINO
Sento da lontano il fischiettar d’un boscaiolo, poi dei colpi d’ascia,
il sibilo della motosega, mentre mi avvicino, alzo gli occhi e vedo uno scoiattolino
che, spaventato, saltella su di un ramo,
sta osservando la scena, nel frattempo la povera pianta sta cadendo
facendo un gran rumore di rami spezzati .
Il povero scoiattolino, sembra terrorizzato,ha gli occhi sgranati,
la coda che sembra raddoppiata di volume.
Mi avvicino all’albero, e lui non scappa, sembra mi voglia chiedere aiuto.
Ma ecco di nuovo l’assordante rumore della motosega ,
ed il povero scoiattolino, fugge in cima alla pianta, non prima di guardarsi intorno.
Cerca, forse, di capire da dove e da cosa provenga tutto quel rumore,
Poi mi osserva, come volesse dirmi : ma tu che fai li,
perché non dici a quel boscaiolo di smetterla?
di di non abbatterne più di piante ,
altrimenti io dovrò andarmene da questo bosco!
Ed io resto li, impalata ha guardarlo, sentendomi in colpa ,,,,,,,
Autore: Giovanna.vc
Una scena veramente accaduta
GIOVANNA.VC
SEI DONNA
Sei Donna
Sei il sole del mattino, l’acqua del disgelo,
sei selvaggia, docile, zucchero e veleno.
Sei angelo seducente, sei il demonio, sei clero,
sei presenza divina, sei cuscino dei miei sogni.
Sei volubile, sei cuore di angelo,
sei meta irraggiungibile, sei un mare aperto o un porto
solo per la mia vela.
Effervescente, sei fragile se cerchi di altri il cielo.
Sei il fresco dell’alba, sei il fuoco dell’inferno
sei la madre della musica, sei la figlia del silenzio.
Sei riso, pianto, vita; sei il centro del mio amore,
sei speranza, sei esplosione di vita.
Tamburo su cui battere, sei tenerezza e desiderio,
sei amore, dolcezza, sei passione.
Sei verità e menzogna, enigma… l’allegria!
Sei lo spirito del vento che giammai avrà un padrone.
A meno che tu lo decida
Sei il tocco di una carezza, sei temibile guerriera nell’arena,
sei un amante sincera.
Sei il dolce mattino, sei tormenta, sei tuono,
sei pioggia, sei siccità, sei piacere e tormento.
Non sei buona nè cattiva, sei donna, miele di Gennaio,
il mondo dei figli e la terra… sostegno,
che riempie il solco…
nella tua purezza alimenti il pudore passeggero,
per creare frasi che siano paradiso in versi,
autore:riccardo2.co
VORREI PIANGERE MA NON HO PIU' LACRIME
E’ da mille anni
che ti aspetto.
tenero amore
è per questo t’affido
l’anima mia
senza segreti.
Ho paura di perderti
ma saprò aspettarti
sognando la luce
dei tuoi occhi
che illumina il buio
percorso della vita.
Petalo di rosa,
non aver paura,
fuggi pure se vuoi,
saprò aspettarti
per mille anni ancora.
Autore:trastevere
RESTERAI PER SEMPRE NEL MIO CUORE E NELLA MIA MENTE
Se solo il cuore
non facesse così male
quando ti penso,
invece sento la tua voce bella ,
calda, suadente,
che mi sussurra parole dolci.
Sento il tuo profumo
che mi inebria la mente.
Vedo le tue labbra carnose
che mi parlano
ed io,
non mi stanco di stare ad ascoltare ,
Sento le tue forti braccia
che mi cingono e mi stringono forte
sul tuo petto
accarezzandomi i capelli…..
Ma la realtà è tutt’altra cosa!
Di tutto quello è rimasto solo il dolore al cuore ….
ma mi basta chiudere gli occhi,
come in un film,
rivedo tutto
e sarà così x sempre…..
Autore: Giovanna vc
PENSIERI
LA FONTANELLA
La fontana è sparita,
era lì, da sempre.
era lì, nessuno la vedeva più ma era lì.
era di tutti la fontana,
tutti potevano dissetarsi alla fontana, tutti!
non aveva padroni la fontana,
era di tutti e non era di nessuno.
ricchi, poveri, passanti,
tutti si dissetavano alla fontana.
era acqua che scendeva dal cielo
quella che usciva dalla fontana,
era l’acqua del mare e che saliva al cielo
quella che usciva dalla fontana.
Da sempre la fontana era lì.
chi l’ha tolta?
perchè l’hanno tolta?
perchè qualcuno ha tolto la nostra fontana?
Hanno messo una fontana nuova, bella,
luccicante.
l’acqua non sgorga come nella nostra fontana,
non sgorga l’acqua liberamente come sempre ha fatto, da sempre!
c’è un signore a fianco alla fontana:
da adesso l’acqua è mia mi dice……..
ALFRED
IL FIUME
Dalla roccia ferita
nasce,
timido e incerto scende,
rifiuta il controllo.
Scroscia, spruzza, s'impozza.
Lambisce una flora mutante
e genera vita.
A valle si cheta,
dilaga, dimagra, tracima.
Porta con sè speranze e lavoro
ma nasconde una forza maligna
rea di molteplici lutti.
Sfinito si consegna al mare
perdendosi nell'onda salmastra
come un malato che abiura la lotta.
Saranno i vapori a formare le nubi
e altre acque scenderanno al piano.
Scritta da Ugo Paolelli
inviata da Giuseppe Fiore alias Trastevere
lunedì 6 giugno 2011
DIO
È il Signore di tutti i misteri,
in lui riposa il destino di tutti i giorni,
di tutte le cose.
A lui niente sfugge sulla terra,
che è sua dimora terrena.
Nessun fiore nasce o muore
Nessuna colomba cade o vola,
nessuna donna darà alla luce
Senza che lui sappia del suo concepimento.
Se lui desidera elimina tutto il male
che esiste sulla terra dove noi abitiamo.
può inventare una nuova creazione
in qualunque momento.
Lui è Dio!
è l’unico Dio del cielo e della terra,
di tutto quello che esiste,
l’unico Dio del vero amore.
autore: Riccardo
RIUNIONE DI CONDOMINIO
Certamente non sono quì alla ricerca di un’affermazione
di prestigio che, del resto, dovrebbe arrivare comunque,
vorrei solo spiegarvi. E’ la panca che ha condizionato tutto,
la si voleva equilibrare, renderla stabile e, quello che all’inizio
sembrava un semplice capriccio, si è rivelato qualcosa di più serio.
Ognuno voleva far prevalere la propia tesi, uno , ma solo per vendetta,
voleva un’analisi comparativa, l’altro, perchè era suo amico,
approvava e suggeriva di verniciare tutto di verde, un’altro,
vestito di grigio e con un forte accento straniero, voleva bruciare
tutto e disperdere le ceneri al vento. Lo si è giudicato con ironia
e il sospetto che fosse un’agente segreto, una volta insinuato in noi,
non ci ha più abbandonato. Ma nonostante il nostro impegno,
la panca restava così , sbilenca e traballante , mentre l’ignobile
ridacchiava . Si discuteva mentre suonava la mezzanotte,
eravamo tutti molto stanchi………… per cui tacemmo.
Solo allora si udì il pianto della Vecchia seduta all’angolo della strada.
Autore:Trastevere
sabato 4 giugno 2011
PER IL PICCOLO ALESSANDRO
Signore, oggi che chiami a far parte della Tua famiglia il piccolo Alessandro fa che possa da subito ascoltare la Tua voce.
Fa che possa quanto prima confermare lui stesso, con piena consapevolezza la fede in Te, intanto infondi della Tua Grazia i suoi genitori ed i suoi padrini, che lo possano guidare ed educare secondo i Tuoi insegnamenti affrontando con coraggio le difficoltà della vita.
Illumina i suoi passi nel percorso di crescita umano e spirituale, fa che lui stesso ed i suoi educatori possano sentire, in ogni occasione, la Tua presenza, fa che anche nelle situazioni più difficili, che sempre si presentano, si possa conoscere ed assecondare la Tua volontà.
Signore, fa che questo piccolo possa avvertire la Gioia di riconoscerti, da subito, come loro Padre ed a Te ricorrere, come figli, in ogni occasione.
Noi tutti intanto, assumiamo l'impegno davanti a Te ed a tutta questa adunanza di educarlo ed accompagnarlo nelle Tue Vie, in attesa che lui stesso abbiano la piena autonomia delle sue azioni.
venerdì 3 giugno 2011
RISPETTO
RISPETTO UNA PAROLA SEMPLICE ,MA CHE DICE TUTTO ,ESSERE RISPETTOSI NON VUOL DIRE ABBASSARSI DI FRONTE AGLI ALTRI, MA VUOL DIRE CONSIDERARE GLI ALTRI A PAR TUO , RISPETTO VERSO TUTTI INDISTINTAMENTE ,DAL COLORE DELLA PELLE ,RISPETTO PER IL LORO CREDO,RISPETTO PER L,ESSERE UMANO, LA FLORA,LA FAUNA, ANCHE IL PIU' DEBOLE FILO D'ERBA Và RISPETTATO,SE E' NATO E CRESCIUTO E' VIVO,ANCHE LUI ,,,,QUINDI,PORTA RISPETTO A TUTTI E STARAI BENE CON TE STESSO.
GIOVANNA VC
GIOVANNA VC
giovedì 2 giugno 2011
L'ONDA LUNGA DELLA VITA
mercoledì 1 giugno 2011
PROFUMO DI DONNA
Il tuo profumo s’insinua lieve,
e mi stordisce l’abbandono,
naufrago tra le nuvole,
sopra prati addolciti dalla nebbia.
Attesa
desiderio che mi fa tua preda,
spartito immenso .
A passi lenti
sul limitar del bosco,
serenità nel vento .
E nel silenzio dei sensi
abbandonati i corpi.
E come acini d’un dolce grappolo,
ti pilucco piano.
Autore:riccardo2.co
LAPILLI
Rosse perle vedo lassù contro vento,
illuminano di lapilli, crepe di torri antiche,
bruciano la cenere in preghiera,
a tonfi di intonaci cadenti.
Fotogrammi appesi di arte in volo,
mano divina che tutto muove ,
mentre l’equilibrio è danza.
ai piedi rotolano, perle di passione,
e alle tende si incollano,
petali di nudo altare.
Autore: Riccardo2.co
LAPILLI-Dedicata al mio amico Vagabondo.CT
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